Casoria, Gioventù Nazionale alza la voce: «Rispetto per i cittadini. Sindaco, meno proclami e più fatti»

Di fronte ad una situazione che appare drammatica, sembra che il sindaco di Casoria non sappia fare altro che adattarsi alle decisioni di altri livelli istituzionali e lanciare appelli dalle tribune social, invitando a «stare buoni se potete».

«Una comoda scappatoia, quella della esclusiva responsabilizzazione dei cittadini, che consente di puntare l’indice contro questa o quella categoria, quando le cose si mettono male. In particolare, i riflettori sono ovviamente puntati sui giovani, che sembrano essere costantemente sul banco degli imputati, in molti casi ingiustamente» afferma in una nota Gioventù Nazionale di Casoria.

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La stragrande maggioranza dei giovani casoriani si sono rivelati, in questi mesi drammatici, assolutamente rispettosi delle norme di sicurezza; ma in generale, i cittadini si sono limitati a fare quello che era permesso fare.

«Eppure, in città serpeggia il malumore, per assembramenti senza regole, e pericolosi. I quali però sono figli dell’assoluto abbandono del territorio, da parte delle istituzioni, che negli ultimi due anni, per l’inettitudine dell’amministrazione, sta assumendo proporzioni drammatiche» afferma Gn.

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Coloro i quali si assembrano oggi lo facevano in maniera indecente anche prima della pandemia, godendo di un contesto di anarchia, che ha consentito il proliferare di grandi e piccole illegalità, che si svolgono alla luce del sole, come le attività di piazze di spaccio e affini; e col favore delle tenebre, quando in teoria andrebbe fatto rispettare il coprifuoco. La nostra Comunità ha invocato tolleranza zero in tempi non sospetti.

«Adesso, nel momento in cui i buoi sembrano essere scappati, si vuole risolvere il problema con il moralismo d’accatto. Ma le chiacchiere non servono, se non a creare ulteriori spaccature sociali. Per quanto possibile, lo Stato nelle sue articolazioni locali si riappropri del territorio – afferma il movimento govanile di FdI -, colpendo tutte le sacche di anarchia e tutte le “zone franche”, e sanzionando i trasgressori, giovani o anziani che siano»

«Sappiamo benissimo che questo non è sufficiente a debellare una pandemia, essendo necessarie anche misure che non competono ai sindaci: ma il controllo del territorio, la sua riconquista sono la precondizione per il miglioramento della qualità della vita. Con o senza pandemia!» conclude Gn.

 

Setaro

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